Le intolleranze alimentari sono purtroppo una condizione che interessa moltissime persone in tutto il mondo, e che causa problemi a diversi livelli del corpo. Quando si parla di intolleranze alimentari, si fa riferimento alla difficoltà da parte del corpo a digerire diversi alimenti, in quanto essi causano dei sintomi molto strani e sgradevoli quali ad esempio il dolore o il gonfiore allo stomaco.
Un errore che moltissime persone purtroppo commettono è quello di fare confusione tra allergia ed intolleranza: tuttavia, solo in alcuni i casi i sintomi di queste due condizioni sono sovrapponibili tra di loro. La grande differenza tra le due condizioni è il fatto che l’intolleranza non coinvolge direttamente il sistema immunitario, non è rilevabile attraverso i test allergologici e non causa problemi come lo shock anafilattico.
Dunque, il concetto di intolleranza risulta molto spesso difficile da capire: alcune volte, le sostanze e gli ingredienti che sono contenuti in alcuni alimenti possono causare la comparsa di sintomi poco specifici o aumentare quella che è la gravità di condizioni che già esistevano in precedenza. Tra queste condizioni, molto frequenti sono l’orticaria, l’intestino irritabile oppure l’emicrania.
Cosa sono le intolleranze alimentari
Le intolleranze alimentari non devono mai essere confuse con le allergie, in quanto queste ultime spesso causano delle reazioni avverse che necessitano addirittura di andare all’ospedale, come ad esempio lo shock anafilattica. In base alle caratteristiche dell’individuo e alla sua predisposizione, egli tollererà un alimento piuttosto che un altro: grandi quantità di un alimento non tollerato, ovviamente, portano alla comparsa di sintomi molto più violenti.
Sono moltissime le persone che, negli ultimi anni, sono convinte di soffrire di un qualche tipo di intolleranza alimentare: è in realtà difficile scoprire quante ne siano in realtà davvero interessate, in quanto molto spesso si confondono i sintomi e le manifestazioni. In aggiunta a questo, sono sempre più venduti moltissimi test diagnostici per rilevare le intolleranze, che però non hanno alcun fondamento scientifico e causano delle diagnosi sbagliate.
Questo ovviamente ha delle conseguenze negative, in quanto possono iniziare a manifestarsi delle carenze alimentari, eliminando magari degli alimenti ai quali non si è davvero intolleranti. Infine, c’è anche da dire che le intolleranze alimentari non possono causare sovrappeso oppure obesità: esse possono causare gonfiore, ma di certo non portano all’aumento di massa grassa che è presente all’interno del corpo.
Sintomi delle intolleranze alimentari
A differenza delle allergie a diversi alimenti, le intolleranze alimentari non causano degli eventi gravi come lo shock anafilattico, e per questo sono decisamente meno gravi: si ricordi inoltre che queste non sono responsabili di obesità o sovrappeso, cosa che erroneamente sono in molti a pensare. Sono diversi i sintomi che si manifestano quando si inizia a soffrire di intolleranze alimentari particolari.
L’intolleranza è sicuramente cronica, meno acuta e molto più difficile da determinare rispetto a quella che è un’allergia alimentare: al momento, poi, vengono commercializzati anche moltissimi test diagnostici che forniscono dei risultati privi di fondamento scientifico. In generale, tra i sintomi più comuni è possibile menzionare: dolore addominale, nervosismo, gonfiore, irritabilità, flatulenza, mal di testa, diarrea…
Ci sono poi altri sintomi che avvisano che c’è un’intolleranza nei confronti di qualche alimento, come ad esempio le eruzioni cutanee, il prurito, la nausea o addirittura il vomito. Tutti questi sintomi, generalmente, iniziano ad manifestarsi solamente poche ore dopo che si è consumato l’alimento al quale si è intolleranti: le allergie, invece, si manifestano non appena si entra in contatto con quell’alimento.
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Tuttavia, non sempre questi sintomi sono causa di intolleranze alimentari: spesso, possono anche avvisare che ci sono dei problemi digestivi oppure di stomaco.
Come effettuare un test affidabile
Le allergie sono facilmente rintracciabili effettuando degli speciali test allergologici: lo stesso discorso, purtroppo, non vale per quanto riguarda le intolleranze alimentari. In aggiunta a questo, c’è anche da dire che i sintomi di un’intolleranza alimentare possono anche avvisare che c’è qualcos’altro che non va all’interno del corpo, come problemi di digestione oppure reflusso gastro esofageo.
Purtroppo, quindi, non ci sono dei test per le intolleranze alimentari che abbiano un fondamento scientifico, tranne per quanto riguarda pochissime eccezioni, come l’intolleranza al lattosio. Dunque, per capire se c’è un’intolleranza alimentare in corpo si procede generalmente seguendo due strategie.
La prima strategia è quella del diario alimentare: redigere questo tipo di diario in cui si annotano i cibi consumati, i tempi di reazione ed i sintomi può aiutare a schiarirsi le idee.
La seconda strategia è quella di seguire un dieta di eliminazione: una volta intuiti quali sono i cibi che possono causare gonfiore o altri problemi, si può provare ad escluderli per un periodo dalla propria dieta, vedendo quali sono gli effetti sul proprio corpo. Successivamente, passato un periodo di tempo definito, si possono reintrodurre e vedere quali sono gli effetti sul corpo.
Informazioni importanti
L’unica strategia per capire se si soffre di intolleranze alimentari ed anche per capire quali sono gli alimenti che causano problemi è quella di redigere il diario alimentare e di seguire, di conseguenza, una precisa dieta dell’eliminazione. Nello specifico, si consiglia di eseguire queste strategie sotto controllo medico, in modo da evitare quelle che portebbero essere delle carenze di nutrienti importanti per il corpo.
Inoltre, non bisogna mai limitare quella che è la dieta del proprio bambino senza che vi siano delle precise direttive fornite dal pediatra. Sono pochi i test scientifici relativi alle intolleranze alimentari che sono affidabili, come ad esempio il breath test per controllare l’intolleranza al lattosio ed al fruttosio, gli esami genetici per intolleranza ad alcol e per il favismo.
Non sono assolutamente affidabili altri esami che vengono offerti in moltissimi centri e studi, come il test citotossico, l’alcat test, i test elettrici come il vegan test oppure il bioscreening, il sarm test ed il moratest. Ancora, non ci si affidi a quelli che sono il test kinesiologico, il dria test, l’analisi del capello ed il pulse test se si ha come scopo quello di capire quali sono gli alimenti ai quali si è intolleranti.
Come anticipato, si tratta di test che non hanno alcun fondamento scientifico e che sono estremamente inaccurati e non riproducibili: questi, di conseguenza, portano ad una terapia scorretta ed ad eventuali mancanze alimentari.
Cause dell’intolleranza alimentare
Purtroppo, nella maggior parte die casi, non sono abbastanza chiare le cause per le quali si sviluppa un’intolleranza alimentare: c’è da dire che, se i sintomi si presentano in seguito al consumo di prodotti caseari, allora il soggetto potrebbe essere intollerante al lattosio. Ciò comporta il fatto che l’organismo non riesce più a digerire il lattosio, che è uno zucchero che si trova all’interno dello yogurt, del latte e del formaggio morbido.
Questa diagnosi può essere effettuata in seguito ad avere analizzato i sintomi ma anche attraverso degli specifici test, come il breath test. Oltre al lattosio, ci sono persone che non riescono a digerire gli alimenti che contengono al loro interno il grano, in quanto questi causano problemi come il gonfiore, la flatulenza, la diarrea, il vomito ed il dolore allo stomaco: in questo caso, si parla di celiachia ed è una problematica assai diversa.
Molte persone pensano poi di essere intolleranti al lievito, ma la scienza insegna che non esiste questa particolare intolleranza. Ci sono però pazienti in cui c’è un additivo alimentare che causa il malessere: questi sono il glutammato, la caffeina, i dolcificanti artificiali, l’istamina…
Infine, non si dimentichi che spesso l’intolleranza è causata da batteri, virus e parassiti che hanno contaminato il cibo prima del suo consumo. In ogni caso, in casi si sintomi comuni, si consiglia di consultare il proprio medico di fiducia per una terapia efficace.