Il corpo umano, per funzionare correttamente e preservare le sue funzioni, ha bisogno di diversi nutrienti, assimilabili tramite l’alimentazione o l’utilizzo di integratori minerali. I nutrienti principali risultano essere i liquidi, le proteine, i carboidrati, i lipidi, le vitamine e i sali minerali.
È possibile trovare i nutrienti alimentari in diverse tipologie di ingredienti, sia di origine vegetale sia di origine animale. Le funzioni di questi nutrienti risultano essere ben distinte, ma tutte insieme sono necessarie per aiutare gli individui ad affrontare le sfide quotidiane serenamente.
Per sali minerali si intendono tutti i composti inorganici presenti nell’organismo, con la funzione di garantire corrette prestazioni a tutti gli individui. I sali minerali costituiscono una minima parte dell’organismo, si stima la percentuale sia intorno al 7% del peso corporeo.
Nonostante ciò, i sali minerali sono molto importanti, soprattutto per la costituzione di molti tessuti e per l’accrescimento di essi. I sali minerali presenti nell’organismo si presentano anche legati alle molecole organiche ed inorganiche, e si presentano in due stati diversi, ovvero solido e in soluzione.
Un esempio di stato solido potrebbe essere quello dei cristalli presenti nelle ossa e nei denti. Una soluzione contenente sali minerali potrebbe essere il sangue e il liquido linfatico, che contengono forme ionizzate e non ionizzate di sali minerali.
Sebbene il quantitativo di sali minerali nell’organismo sia molto basso, la carenza di sali minerali può causare diversi danni a carico del corpo umano, e possono svilupparsi anche diversi disturbi e patologie. I sintomi attribuibili alla carenza di sali minerali possono essere: senso di spossatezza, difficoltà di concentrazione, presenza di crampi muscolari, alterazioni del battito cardiaco e lievi disturbi del sistema nervoso.
Anche l’eccesso di sali minerali può causare danni, soprattutto al livello del funzionamento renale. Questo accade perché i minerali in eccesso vengono smaltiti dai reni e quindi sono costretti a lavorare di più.
Quali sono i sali minerali più importanti
I sali minerali possono essere racchiusi in tre gruppi fondamentali, in base al fabbisogno giornaliero dell’individuo. Essi sono: microelementi, oligoelementi e microelementi.
I sali minerali appartenenti al gruppo dei microelementi sono: calcio, fosforo, magnesio, potassio, zolfo, sodio e cloro. Essi sono presenti in quantità maggiori nell’organismo ed è possibile assimilare da alimenti come cereali, ortaggi e frutta.
I sali minerali appartenenti alla categoria dei microelementi e degli oligoelementi sono presenti solo in tracce nell’organismo, ma nonostante ciò risultano anch’essi fondamentali. Esistono tre tipologie di questi particolari tipi di sali minerali: essenziali, probabilmente essenziali e potenzialmente tossici.
Gli oligoelementi essenziali sono minerali indispensabili per l’organismo, in quanto fanno parte di molecole organiche ed inorganiche che interessano ruoli vitali, come ad esempio quelli presenti nel sangue e nei liquidi linfatici. Essi sono il ferro, il rame, lo zinco, lo iodio, il selenio, il cromo, il cobalto e il fluoro.
Gli oligoelementi probabilmente essenziali sono il silicio, il nichel e il vanadio. Gli oligoelementi potenzialmente tossici sono presenti in bassissime quantità nell’organismo. In quantità superiori possono nuocere gravemente all’organismo.
Essi sono l’arsenico, il piombo, il cadmio, il mercurio, l’alluminio e il litio. I sali minerali, quindi, svolgono diverse funzioni nell’organismo, tra le quali funzioni di controllo, di regolazione e di struttura.
Cos’è il selenio
Il selenio è un elemento chimico. Il numero atomico del selenio è il 34 e il simbolo che lo caratterizza è il Se. Si tratta di un non metallo chimicamente molto simile allo zolfo ed al tellurio. Il selenio risulta essere tossico se presente in dosi molto elevate.
Fu scoperto e isolato agli inizi del 900, ma solo nel 1957 due chimici di nome Schwarz e Foltz stabilirono che questo non metallo è un elemento essenziale nella dieta e presente naturalmente nell’organismo umano. Il selenio risulta essere utile anche nella prevenzione di alcune malattie, principalmente metaboliche.
Il selenio è presente in natura in diverse forme, di cui una dalla colorazione grigio e risulta essere molto simile ad un metallo. Il selenio fa parte della categoria degli oligoelementi, ed è presente nella dieta di tutti gli individui. Il selenio risulta essere un componente di un amminoacido molto importante per il corretto funzionamento dell’organismo, ovvero la selenocisteina.
Questo particolare amminoacido si occupa della produzione di diversi enzimi con funzioni antiossidanti, ovvero il glutatione perossidasi e la tioredossina disolfuro reduttasi, che si occupano di proteggere le membrane cellulari dallo stress ossidativo. Il selenio è presente naturalmente in molti alimenti, ma può essere integrato nell’organismo anche tramite l’utilizzo di integratori alimentari a base di questo sale minerale.
Gli alimenti ricchi di selenio risultano essere, principalmente, diverse tipologie di noci, latticini e diverse tipologie di carne rossa. Ecco in questa tabella un elenco di alimenti ricchi di selenio.
Alimento | Quantità di selenio in 100 grammi |
Pesce spada | 53 mg |
Manzo | 18 mg |
Tacchino | 34 mg |
Gamberetti | 43 mg |
Prosciutto Crudo | 45 mg |
Bistecca di manzo | 36 mg |
A cosa serve il selenio
Il selenio è un sale minerale appartenente alla categoria degli oligoelementi. Il selenio risulta essere essenziale per l’organismo, in quanto anche se presente in quantità limitate e non considerevoli, svolge ruoli fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo.
Ma a cosa serve il selenio? Il selenio risulta essere fondamentale per l’eliminazione dei radicali liberi. I radicali liberi sono atomi o molecole che contengono almeno un elettrone spaiato situato nell’orbitale più esterno. Essi risultano essere prodotti dal metabolismo dell’ossigeno e considerati instabili a causa della presenza dell’elettrone. Possono causare diversi danni all’organismo, soprattutto a livello di DNA e RNA.
Un altro ruolo importante svolto dal selenio è la difesa delle cellule di danni ossidativi. Essa riguarda principalmente l’ossidazione delle proteine e dei grassi.
Recenti studi hanno dimostrato che il selenio si è rivelato utile anche per la prevenzione e la protezione da alcune tipologie di malattie, come ad esempio patologie che interessano la circolazione, ma più generalmente il selenio si è rivelato utile per la protezione dei tessuti cellulari dall’azione dell’invecchiamento. Il selenio, inoltre, risulta essere di notevole importanza per la corretta funzionalità della tiroide e per il metabolismo degli ormoni tiroidei.
La tiroide è una ghiandola endocrina che produce ormoni tiroidei, che a loro volta regolano il metabolismo, i battiti cardiaci e la temperatura corporea.
Le proprietà del selenio
Il selenio risulta avere diverse proprietà, legate principalmente agli effetti benefici che può avere sull’organismo e sulla cura e prevenzione di diverse patologie che possono affliggere e danneggiare gravemente l’organismo. La proprietà più nota del selenio risulta essere legata alla sua funzione altamente benefica per preservare le funzioni tiroidee.
La tiroide, infatti, insieme alle cellule che si occupano della sintesi dei suoi ormoni, utilizzano numerose quantità di selenio. Il selenio, in questo caso svolge fa da ponte tra i diversi ormoni prodotti. Una buona quantità di selenio nell’organismo, quindi, facilita il lavoro delle ghiandole tiroidee ed evita lo sviluppo di determinate patologie derivate da un malfunzionamento della tiroide.
Altre proprietà del selenio, non legate a funzioni enzimatiche, sono legate alla possibilità di rendere meno tossici altri sali minerali presenti nell’organismo. Nel caso del mercurio, infatti, la tossicità e i sintomi fisici collegati ad un’alta presenza di questo metallo nell’organismo può essere abbassata aumentando i livelli di selenio presenti nell’organismo.
Il selenio, infatti, ha la funzione di inibire la tossicità di questi metalli potenzialmente dannosi, presenti naturalmente in alcune tipologie di alimenti, principalmente di origine acquatica, come tonno, pesce spada e salmone.
I benefici di una dieta ricca di selenio
Come tutte le tipologie di nutrienti, il selenio può essere introdotto nell’organismo tramite l’alimentazione o tramite l’utilizzo di integratori alimentari. I benefici dell’integrazione del selenio sono notevoli, in quanto risulta essere di notevole importanza contro i radicali liberi e il naturale invecchiamento dell’individuo.
Il selenio risulta essere particolarmente indicato soprattutto per le donne in età fertile o in gravidanza, in quanto ottimo regolatore ormonale. Integrare nella propria dieta il selenio può portare diversi benefici, anche ai capelli, alla pelle e alle unghie.
Il selenio aumenta, infatti, la produzione di cheratina, cisteina e collagene, aminoacidi responsabili della produzione delle cellule che compongono la cute e i capelli. Il selenio può essere utilizzato anche per aumentare la produzione ormonale di testosterone, in quanto responsabile anche della regolazione della spermatogenesi negli individui di sesso maschile.